L'Unione europea (UE) ha attuato accordi di partenariato economico nel gennaio 2008. Gli accordi mirano a smantellare progressivamente le tariffe e altre barriere commerciali tra l'UE e le nazioni dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP). I sostenitori degli accordi di partenariato economico sostengono che i patti contribuiranno a promuovere la crescita economica negli ACP e ad aumentare la competitività dei paesi africani, nonché delle nazioni insulari dei Caraibi e del Pacifico.
Diversificazione economica
Gli accordi di partenariato economico rappresentano scambi liberalizzati tra l'UE e gli ACP, consentendo alle nazioni ACP di esportare più merci sui mercati europei dei consumatori e di aprire gli ACP a più merci importate dall'UE. I fautori degli accordi, come la direzione generale del commercio della Commissione europea, sostengono che l'aumento delle importazioni fornirà materie prime meno costose dall'Europa e promuoverà la diversificazione economica negli ACP. Molte nazioni ACP dipendono troppo pesantemente da un numero limitato di materie prime e mancano di economie diversificate.
Concorrenza aumentata
Lo smantellamento delle barriere commerciali apre le industrie nazionali precedentemente protette alla concorrenza dei produttori stranieri, che potrebbero essere in grado di produrre beni a un costo inferiore. Gli accordi di partenariato economico tra l'UE e gli ACP intendono promuovere la concorrenza tra i produttori di beni in entrambe le regioni.
Prezzi più bassi
Tariffe, quote e altre barriere commerciali limitano la disponibilità di determinati beni di consumo, con conseguente aumento dei prezzi dei prodotti. Molte nazioni applicano tariffe e altri ostacoli alle merci importate per proteggere le industrie nazionali dal dover competere con merci straniere più economiche. Gli accordi di partenariato economico richiedono una progressiva abolizione delle tariffe e di altre restrizioni commerciali, rendendo disponibile una gamma più ampia di beni per i consumatori e le imprese in Europa e negli ACP.
Conformità alle regole commerciali
Il Dipartimento per lo sviluppo internazionale ha riferito che dal 1976 gli accordi commerciali tra l'UE e gli ACP hanno consentito l'accesso ai mercati europei ai prodotti dei paesi ACP, ma hanno protetto i produttori ACP dalla concorrenza europea. Questo tipo di accesso a senso unico, che consente ai produttori ACP di esportare, ma di proteggerli dalla concorrenza dell'UE nei loro paesi d'origine, viola le regole dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC). Le regole dell'OMC affermano che regioni sviluppate come l'UE possono applicare l'accesso a senso unico solo a tutti i paesi in via di sviluppo nel mondo o solo alle nazioni più povere. Alcuni paesi in via di sviluppo al di fuori degli ACP hanno sfidato l'UE a non rispettare questa regola. Di conseguenza, l'OMC ha concesso all'UE e agli ACP di conformarsi alla fine del 2007. Gli accordi di partenariato economico rispetteranno le regole dell'OMC aprendo mercati ACP precedentemente protetti alle merci provenienti dall'Europa.