Nel 1949, due studenti diplomati alla Drexel Institute of Technology, Norman Joseph Woodland e Bernard Silver, iniziarono a lavorare su un modo per identificare i prodotti nei negozi di alimentari; hanno adattato i punti e i trattini del codice Morse in una serie di linee di vari spessori, che sono diventate il precursore dei codici a barre del codice prezzo universale di oggi. I due depositarono un brevetto nel 1952 ma sarebbero passati due decenni prima che la tecnologia di scansione diventasse abbastanza buona per sfruttare la loro invenzione. Il primo vero uso di un codice a barre avvenne quando un uomo acquistò un pacchetto di gomme in un negozio di alimentari in Ohio nel 1974.
Lenta partenza per una rivoluzione commerciale
Il direttore della drogheria, Alan Haberman, ha guidato l'implementazione dei codici a barre, come riportato dal New York Times in un articolo del 2011. Alcuni grandi produttori e distributori di generi alimentari temevano che ogni catena di vendita avrebbe richiesto un design personalizzato di identificazione del prodotto. George J. Laurer dell'IBM ha adattato l'idea originale Woodland-Silver in una serie standardizzata di linee che potevano essere stampate in modo chiaro e in grado di codificare un numero sufficiente di cifre necessarie per identificare ciascun prodotto. Haberman era a capo di un comitato industriale che approvava il progetto nel 1973. Poco più di un anno dopo, uno scanner ottico nel supermercato Marsh di Troy, Ohio, lesse l'UPC sul pacchetto di gomme, segnalandone il successo nel farlo con l'ormai familiare "beep".